La serie 'AI per il Business' mira a demistificare l’intelligenza artificiale per i leader aziendali non tecnici, i product manager e i designer. Poiché l’IA alimenta aspetti sempre più diversificati delle nostre vite digitali—dagli assistenti sugli smartphone alle raccomandazioni di contenuti, fino alla diagnostica medica—comprenderne la traiettoria richiede di esaminare sia le sue radici storiche sia le applicazioni attuali.
Nel 2025, l’IA si è trasformata da tecnologia emergente a necessità fondamentale per le aziende. Sta rivoluzionando i settori ridefinendo le strategie aziendali attorno a efficienza, processi decisionali e coinvolgimento del cliente. Le aziende che non integrano l’IA rischiano l’obsolescenza in un panorama sempre più competitivo. Alla base, l’IA comprende tecnologie come il machine learning, l’elaborazione del linguaggio naturale e la robotica, in grado di svolgere compiti tradizionalmente riservati all’intelligenza umana.
Il panorama tecnologico aziendale si è evoluto rapidamente negli ultimi anni. Dopo aver attraversato le ondate di hype su NFT e criptovalute nei primi anni 2020, seguite dalla bolla del metaverso, l’attenzione dei media si è spostata sull’IA generativa con il lancio di modelli come la famiglia GPT di OpenAI, Claude di Anthropic e Copilot di Microsoft. Sebbene queste tecnologie restino rilevanti, nel 2025 il focus si è spostato verso i progressi degli agenti autonomi di IA, che promettono di ridefinire il futuro del lavoro. Nonostante picchi momentanei di interesse per l’IA generativa attorno a modelli come R1 di Deepseek, la narrativa dominante sull’innovazione ora ruota attorno agli agenti di IA.
La copertura mediatica sottolinea con entusiasmo l’innovazione, l’automazione e l’efficienza che questi agenti apporteranno. Secondo un sondaggio condotto da IBM e Morning Consult su 1.000 sviluppatori impegnati nella creazione di applicazioni di IA per le aziende, il 99% ha dichiarato di esplorare o sviluppare agenti di IA, suggerendo che il 2025 sarà davvero “l’anno dell’agente”. Tuttavia, questa affermazione va letta con alcune importanti sfumature.
Gli esperti prevedono che i primi agenti si concentreranno su compiti interni, piccoli e strutturati, con impatti finanziari minimi—come aiutare a reimpostare le password o gestire le ferie nei sistemi HR. La maggior parte delle aziende resta cauta nel distribuire questi agenti per transazioni rivolte ai clienti che coinvolgono denaro reale, senza supervisione umana o possibilità di annullamento delle operazioni. Di conseguenza, l’impatto immediato sulle forze lavoro umane nel 2025 sarà probabilmente limitato.
Per i leader aziendali che navigano in questo scenario, è fondamentale ricordare che l’IA non è una soluzione magica, ma piuttosto un partner nell’affrontare sfide aziendali specifiche. Il successo deriva dall’implementare l’IA dove aggiunge realmente valore e si integra con obiettivi strategici più ampi. Concentrandosi su problemi e obiettivi concreti, trattando l’IA come uno strumento e non come una panacea, e mantenendo consapevolezza sia delle capacità attuali sia delle possibilità future, le aziende possono evitare le trappole dell’hype e massimizzare i benefici di questa tecnologia trasformativa.