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Gli editori europei contro i riassunti AI di Google: il traffico crolla

Una coalizione di editori europei ha presentato un reclamo antitrust alla Commissione Europea contro la funzione AI Overviews di Google, sostenendo che riduce drasticamente il traffico e i ricavi dei siti web. Dalla sua introduzione a maggio 2024, le ricerche senza clic sono salite dal 56% al 69%, mettendo in crisi l’economia degli editori. Il caso evidenzia le crescenti tensioni tra le piattaforme AI e i creatori di contenuti, con gli editori che chiedono un’opzione di esclusione che non li elimini completamente dai risultati di ricerca.
Gli editori europei contro i riassunti AI di Google: il traffico crolla

L’Independent Publishers Alliance ha intensificato la sua battaglia contro Google presentando un formale reclamo antitrust alla Commissione Europea, contestando i riassunti generati dall’intelligenza artificiale del colosso tecnologico che compaiono in cima ai risultati di ricerca.

Il reclamo, depositato il 30 giugno 2025, accusa Google di abuso di posizione dominante per aver utilizzato i contenuti degli editori senza consenso al fine di creare gli AI Overviews. Questi riassunti compaiono in modo ben visibile sopra i risultati di ricerca tradizionali in oltre 100 paesi, intercettando di fatto gli utenti prima che possano cliccare sulle fonti originali.

I dati di Similarweb mostrano l’impatto devastante: le ricerche senza clic sono passate dal 56% al lancio degli AI Overviews a maggio 2024 a quasi il 69% a maggio 2025. Per alcuni editori, l’effetto è ancora più grave. CBS News ha registrato che il 75% delle ricerche con AI Overviews non genera alcun clic, rispetto al 54% delle ricerche complessive. Il New York Times ha visto il traffico organico dai motori di ricerca scendere dal 44% di tre anni fa al solo 36,5% nell’aprile 2025.

“Il servizio principale di ricerca di Google sta utilizzando impropriamente i contenuti web per gli AI Overviews su Google Search, causando danni significativi e continui agli editori”, si legge nel reclamo dell’alleanza. Gli editori sostengono di trovarsi di fronte a una scelta impossibile: consentire l’uso dei propri contenuti nei riassunti AI oppure scomparire del tutto dai risultati di ricerca di Google.

Gli editori hanno richiesto misure cautelari per prevenire quelli che definiscono “danni gravi e irreparabili alla concorrenza e per tutelare l’accesso alle notizie” mentre prosegue l’indagine più ampia. Un reclamo simile è stato presentato anche all’Autorità britannica per la concorrenza e i mercati (CMA).

Google difende la funzione, sostenendo che “ogni giorno invia miliardi di clic ai siti web” e che l’intelligenza artificiale nella Ricerca “crea nuove opportunità per far scoprire contenuti e aziende”. Tuttavia, il momento è particolarmente delicato per Google, dato che la Commissione Europea ha recentemente rilevato che l’azienda non ha rispettato il Digital Markets Act, favorendo i propri servizi nei risultati di ricerca.

Questo caso potrebbe stabilire importanti precedenti su come i sistemi AI utilizzano i contenuti di terze parti e se le piattaforme dominanti abbiano obblighi speciali per tutelare l’ecosistema dei contenuti da cui dipendono.

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