Google ha alzato notevolmente l’asticella nel mercato degli abbonamenti AI premium con il lancio di Google AI Ultra, un servizio da 250 dollari al mese presentato durante la conferenza annuale degli sviluppatori I/O il 20 maggio 2025.
Il nuovo livello Ultra rappresenta un salto di qualità rispetto al piano standard AI Pro di Google (precedentemente AI Premium), che resta disponibile a 19,99 dollari al mese. Secondo Josh Woodward, responsabile di Google Labs e dell’app Gemini, il piano Ultra è una sorta di “pass VIP per l’AI di Google” pensato per “pionieri e innovatori” che desiderano accedere alle tecnologie AI più avanzate dell’azienda.
Gli abbonati a Google AI Ultra ottengono una vasta gamma di funzionalità avanzate. Il pacchetto include i limiti di utilizzo più elevati tra i servizi AI di Google, accesso anticipato ai modelli più potenti dell’azienda e funzionalità premium non disponibili nei livelli inferiori. Tra le novità spicca il modello Gemini 2.5 Pro con la prossima modalità DeepThink per il ragionamento avanzato, che consente analisi più approfondite su problemi complessi.
Il piano Ultra offre inoltre l’accesso a Flow, il nuovo strumento AI di Google per la produzione cinematografica che sfrutta Veo 3 (con generazione audio nativa), Imagen 4 e i modelli Gemini per creare contenuti video sofisticati. Gli abbonati usufruiscono dei limiti più elevati su Flow, con generazione video in 1080p e controlli avanzati della camera. Inoltre, gli utenti possono accedere a Project Mariner, un prototipo sperimentale di agente capace di gestire fino a dieci attività simultaneamente.
Oltre alle capacità AI, l’abbonamento include YouTube Premium e ben 30TB di spazio cloud per Foto, Drive e Gmail. Il servizio è stato lanciato immediatamente negli Stati Uniti, con l’intenzione di estenderlo ad altri paesi nei prossimi mesi.
Questa offerta premium posiziona Google in concorrenza diretta con altri servizi AI di fascia alta, sebbene a un prezzo superiore rispetto a concorrenti come ChatGPT Pro di OpenAI (20 dollari/mese) e Claude Max. Il costo elevato riflette la fiducia di Google nel valore percepito dell’accesso al suo ecosistema AI più avanzato, mentre l’azienda continua a monetizzare le proprie capacità nel campo dell’intelligenza artificiale.