Il CEO di Nvidia, Jensen Huang, prosegue la sua strategia pianificata di dismissione di azioni, vendendo 75.000 titoli per un valore di circa 12,94 milioni di dollari lo scorso venerdì, secondo quanto riportato in un documento depositato presso la U.S. Securities and Exchange Commission.
L’operazione rientra in un piano predeterminato adottato nel marzo 2025 che consente a Huang di vendere fino a 6 milioni di azioni Nvidia entro la fine dell’anno. Da quando il piano è stato avviato a giugno, Huang ha venduto sistematicamente porzioni delle sue partecipazioni, tra cui 100.000 azioni per un valore di 15 milioni di dollari a giugno e 225.000 azioni per circa 37 milioni di dollari all’inizio di questa settimana.
Nonostante queste vendite, Huang rimane il maggiore azionista individuale di Nvidia con circa il 3,5% delle azioni in circolazione della società, per un valore superiore a 140 miliardi di dollari. Il suo patrimonio netto è aumentato in modo significativo nel 2025, crescendo di circa 29 miliardi di dollari dall’inizio dell’anno, posizionandolo tra i dieci uomini più ricchi del mondo con una fortuna paragonabile a quella di Warren Buffett, stimata in 144 miliardi di dollari.
Le vendite di azioni arrivano in un momento cruciale per Nvidia, che di recente è diventata la prima azienda al mondo a raggiungere una capitalizzazione di mercato di 4.000 miliardi di dollari. Il dominio del produttore di chip nell’elaborazione AI ha alimentato una crescita straordinaria, nonostante le precedenti difficoltà dovute alle restrizioni sulle esportazioni verso la Cina.
In un importante sviluppo, Nvidia ha annunciato questa settimana di aspettarsi di riprendere presto le vendite dei suoi chip AI H20 in Cina, dopo i segnali dell’amministrazione Trump che lasciano intendere l’approvazione delle licenze di esportazione. “Il governo degli Stati Uniti ha assicurato a NVIDIA che le licenze saranno concesse e NVIDIA spera di iniziare le consegne a breve”, ha dichiarato l’azienda. Questa inversione di rotta potrebbe aiutare Nvidia a recuperare miliardi di ricavi potenziali dopo che la società era stata costretta a registrare una svalutazione di 4,5 miliardi di dollari sull’inventario H20 invenduto a maggio, quando erano state inizialmente imposte le restrizioni all’export.
Parlando in una conferenza stampa a Pechino mercoledì, Huang ha espresso la speranza di poter vendere in futuro chip più avanzati in Cina rispetto all’H20, affermando: “Penso sia ragionevole che tutto ciò che ci sarà consentito di vendere in Cina continuerà a migliorare nel tempo”. La ripresa delle vendite dell’H20 dovrebbe avere un impatto significativo sui risultati del terzo trimestre fiscale di Nvidia.