OpenAI si prepara a lanciare quest’estate il suo modello linguistico di nuova generazione, GPT-5, segnando un importante passo avanti nella tecnologia dell’intelligenza artificiale.
Il CEO Sam Altman ha confermato la tempistica durante il primo podcast dell’azienda, pur senza specificare una data precisa. "Non so esattamente quando", ha dichiarato Altman, sottolineando che il lancio del modello dipenderà dal raggiungimento degli standard interni e dei criteri di sicurezza di OpenAI.
Secondo diverse fonti, GPT-5 rappresenta un salto di qualità significativo rispetto a GPT-4. I clienti aziendali che hanno avuto accesso alle prime dimostrazioni lo descrivono come "sostanzialmente migliore" del predecessore, con grandi miglioramenti nelle prestazioni. Il nuovo modello dovrebbe eliminare la "pigrizia" talvolta riscontrata in GPT-4 e fornire risposte più affidabili.
GPT-5 unificherà le diverse tecnologie di intelligenza artificiale di OpenAI in un sistema coeso, integrando i modelli di ragionamento dell’azienda (come o1 e o3) con i modelli GPT tradizionali. Questo approccio mira a creare quella che Altman definisce "intelligenza unificata magica" – un sistema in grado di utilizzare tutti gli strumenti di OpenAI e di decidere quando attivare ragionamenti più approfonditi.
Durante il podcast, Altman ha affrontato anche le possibili strategie di monetizzazione per ChatGPT. Pur dichiarando di non essere "totalmente contrario" alla pubblicità, ha sottolineato che l’implementazione richiederebbe molta attenzione. "Se iniziassimo a modificare le risposte, come il flusso che ritorna dal modello linguistico, in base a chi ci paga di più, sarebbe una cosa davvero negativa", ha affermato Altman. "Penso che sarebbe un momento in cui si distruggerebbe la fiducia".
Il lancio di GPT-5 arriva mentre OpenAI si trova a fronteggiare costi operativi crescenti, con una spesa stimata tra i 3 e i 4 miliardi di dollari all’anno per mantenere ChatGPT, e previsioni di ricavi pari a 12,7 miliardi di dollari per il 2025. L’azienda si è finora affidata principalmente a servizi in abbonamento e partnership aziendali per generare ricavi, ma sta esplorando ulteriori opzioni di monetizzazione che non compromettano l’esperienza o la fiducia degli utenti.